mercoledì 13 giugno 2012

Un abstract di 1000 caratteri

Nel mio blog ho inteso il verbo ingrandire come innovare, progredire e perfezionare: il nostro scopo nella vita è quello di migliorarci sempre di più cercando di raggiungere la perfezione.
Io ho spaziato in quasi tutti i campi, dal pensiero umano alle costruzioni; dalle innovazioni alla trasmissione dei dati. Ho cercato di dare connotati diversi al mio verbo a seconda del campo in cui era posto.
"Quanto più progredisce l'enorme processo industriale e tecnico tanto più tale processo crea l'illusione che proprio in lui consiste il progresso della civiltà".
"Non si può comprendere l'evoluzione delle tecniche, e delle istituzioni ad esse legate, se non approfondendo indagini che si innestano nella storia sociale ed etnografica".
Con queste due frasi, tratte dal libro "Storia delle macchine" di Vittorio Marchis, ho voluto concludere il mio tema sull'ingrandire: quando intervengono cause esterne che impongono forzatamente un processo di cambiamenti, è necessario ricordare che essi in ogni caso non possono avvenire all'improvviso e se anche si tenta di forzare i tempi i risultati potranno essere avvertiti solo quando le dinamiche del sistema lo consentiranno.

martedì 12 giugno 2012

Glossario ragionato


















IMMAGINARE: la nostra mente è un bagaglio enorme di idee;
MODIFICARE: ogni attimo, ogni nostro gesto condiziona la nostra vita;
PERFEZIONARE: noi uomini siamo alla continua ricerca della perfezione;
COPRIRE (per esempio nascondere una parola senza cancellarla): l'uomo ha un'idea, con essa modifica il vecchio, lo perfeziona e crea su di esso un qualcosa di ancora più grande.

Un Abbecedario



A:      AMPLIFICATORE 
B:      BINOCOLO
C:      CANNOCCHIALE
D:      DIGITALE
E:      ELASTICO
F:      FOTOGRAFIA
G:      GEOMETRIA EUCLIDEA
H:      HD (high definition)
I:       IMITAZIONE
L:      LENTE D'INGRANDIMENTO
M:     MISURA
N:      NUMERO
P:      PROPORZIONE (scala)
Q:      QUANTI DI ENERGIA
R:      RAGGIO
S:      SISMA
T:      TRASFORMATORE
U:      URTI ELASTICI
V:      VISIBILITA'
Z:      ZOOM


lunedì 11 giugno 2012

La fotografia

La fotografia ebbe la sua entrata nella storia nel 1826 con il francese Nicéphore Niépce, il quale utilizzò una lastra di peltro, opportunamente trattata ed esposta ad un immagine per 12 ore, per riprodurre una veduta. Louis Daguerre, nel 1829, firma un contratto con lui per la commercializzazione del prodotto.
Quando nel 1833 Niépce muore, Daguerre continua le sue ricerche riuscendo ad ottenere immagini usando lastre di argento. E così il 19 agosto del 1839, lo scienziato Arago rende pubblica la sua invenzione all'Accademia delle Scienze. Nel 1855, all'Esposizione universale di Parigi, la fotografia assume il ruolo di "arte". Essa ha la capacità di cambiare "punto di vista" e "prospettiva" rivela la "capacità di effettuare ricerche". In seguito saranno Muybridge e Lumiére ad utilizzare e a sviluppare nuove macchine da ripresa.
(V.Marchis, Storia delle macchine p.236)

  File:The Horse in Motion.jpg

(montaggio in sequenza delle fotografie del galoppo di un cavallo, di cui fa riferimento Antonella Russo nel suo libro "Storia culturale della fotografia italiana").
 


Nascono le prime sale di registrazione (1889); attività resa grazie all'invenzione del fonografo.


Fonografo:

Brevetto: Phonograph

domenica 10 giugno 2012

Lente d'ingrandimento

La lente d'ingrandimento è lo strumento per eccellenza per vedere gli oggetti ingranditi.

Brevetto: magnifier.
L' iniziatore dell'ottica moderna è l' arabo Ibn Al-Haytham (alhazen).

Un altro oggetto correlato al verbo ingrandire può essere l'elastico: esso si allunga, si allarga dopodichè ritorna alla sua grandezza naturale.

Brevetto1: elastic.
Brevetto2: elastic composite.



sabato 9 giugno 2012

Il pantelegrafo

Il pantelegrafo: (precursore del fax)


Inventore: Giovanni Caselli
Brevetto: Metodo e apparato per la trasmissione di un messaggio telefax
Breve dimostrazione.

Teatri delle macchine

Jacques Besson può ritenersi l'inventore del teatro delle macchine, un nuovo genere letterario nato nella seconda metà del '600. Nel  suo trattato, "Theatrum machinarum", privilegia in particolar modo il disegno: esso è essenziale nel linguaggio della tecnica; dall'immagine prospettica si passa gradualmente alla rappresentazione assonometrica. Si esegue il disegno rispettando anche per la terza dimensione una proporzione di scala, si esplicita graficamente il rapporto tra le dimensioni reali e quelle riportate del disegno.


Agostino Ramelli nel "Diverse et artificiose machine" amplia il genere letterario dei teatri di macchine illustrando come il disegno e il dettaglio nell'illustrare le macchine permettono di leggere all'interno delle strutture per favorire la comprensione dei sistemi meccanici.

L'ingegnere padovano Vittorio Zonca, nel "Novo theatro di machine et edificii" modifica e approfondisce il rapporto con la macchina. Nella sua presentazione entra con maggiore profondità negli "strani ed ingegnosi meccanismi", ne mostra ogni particolare. Per la prima volta appare, in calce, la scala grafica delle proporzionitra la rappresentazione (assonometrica) e la realtà.
 














   


Per la prima volta viene utilizzata la scala grafica nella rappresentazione assonometrica di una macchina. Il disegno tecnico, da semplice raffigurazione, diventa modello dimensionale di un oggetto che in base ad esso può essere costruito. La presenza di particolari disegnati a parte, contribuisce a chiarire la struttura della macchina.










(V. Marchis, Storia delle macchine p. 99-100)

Già Agricola, nel "De re metallica", utilizzava la geometria delle proporzioni per effettuare misure non solo in superficie, ma anche per "disegnare" il sottosuolo.
 
Colui che sconvolgerà la scienza delle costruzioni sarà Galileo Galilei; la geometria euclidea non diventerà più il mezzo per simulare una costruzione; questo Leonardo da Vinci non l' aveva ancora compreso.
Il mondo antico e il mondo medioevale ha vissuto su questa illusione (un esempio possono essere le cattedrali). Galileo ha dimostrato ciò attraverso "l'osso del gigante":

  
  “ E per un breve esempio di questo che dico, disegnai già la figura di un osso allungato solamente tre volte, ed ingrossato con tal proporzione, che potesse nel suo animale grande far l’uffizio proporzionato a quel dell’osso minore nell’animal più piccolo, e le figure son queste: dove vedete sproporzionata figura che diviene quella dell’osso                                                                                                               ingrandito”.



Galileo infrange così il diffuso pregiudizio che strutture simili si comportino similmente per la resistenza indipendentemente dalle lare proporzioni.